ATTIVITÀ

Lo studio svolge attività clinica per problemi psicologici di vario tipo
 
DI COSA MI OCCUPO

Con il mio lavoro aiuto le persone a risolvere problemi e disturbi psicologici o a migliorare se stesse.
Utilizzo la Psicoterapia Breve Strategica, un modello di terapia focalizzato sulla soluzione del problema in tempi brevi, attraverso l'applicazione di specifici protocolli di trattamento per i diversi disturbi.


 

Non aspettare il momento opportuno: crealo

G.B. Shaw

Dal 2006 svolgo attività di Psicoterapia per il trattamento delle seguenti problematiche psicologiche:

Attività di Psicoterapia

Conoscere e gestire l'ansia attraverso la Psicoterapia Breve
La paura è la nostra più arcaica emozione. E’ quel tipo di percezione della realtà che ci aiuta a migliorare noi stessi continuamente. E’ quella sensazione che ci permette di salvarci la vita quando ci troviamo di fronte ad un pericolo immediato e che rende i nostri riflessi fulminei.
La paura però, in certi casi, può diventare troppo intensa, può andare oltre una certa soglia o generalizzarsi al di là degli oggetti, delle situazioni, degli eventi che giustificano una reazione di paura. Questi sono i casi in cui la questa sensazione diventa patologica e si trasforma in un disturbo invalidante costringendoci a non essere più in grado di fare le cose in maniera autonoma e ad avere sempre bisogno di aiuto.
La paura patologica può manifestarsi in diversi modi:

  • ATTACCHI DI PANICO
  • FOBIA SOCIALE
  • FOBIE SPECIFICHE
  • AGORAFOBIA
  • DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO
  • DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS
Le ossessioni mentali e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

Il DISTURBO OSSESSIVO si manifesta con la presenza di pensieri, immagini, parole, frasi intrusive e ricorrenti che si affacciano nella mente e che una persona, pur provandoci, non riesce a togliere. Tali pensieri condizionano la vita di chi li prova fino a impedirle di svolgere le semplici attività quotidiane. La tentata soluzione principale messa in atto in questo caso è quella di cercare di combattere tali pensieri, ignorarli, sopprimerli. Ma tutto questo senza successo perché più cerco di non pensare a qualcosa più in realtà ci penso e così più combatto certi pensieri più li alimento.

Il DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO riguarda il bisogno irrefrenabile che una persona può avere di mettere in atto comportamenti ripetitivi per salvarsi da una paura o per assecondare un piacere. Nel caso in cui alla base ci sia una paura i comportamenti che la persona deve metter in atto possono essere azioni (comportamenti visibili) o pensieri (formule mentali, parole, immagini) i quali danno la momentanea illusione di avere il controllo della realtà e di riuscire a sedare la paura riguardante qualcosa che è accaduto o qualcosa che potrebbe accadere.
Tutto questo però, ripetuto tante volte si trasforma in una trappola micidiale perché se all’inizio il rito che viene messo in atto rassicura, esercitato troppo diventa qualcosa che non si riesce più a smettere di fare. Quindi qualcosa che inizialmente sembra ragionevole ad un certo punto diventa del tutto irragionevole. Ad esempio è sano lavarsi dopo essersi sporcati ma non è sano ripeterlo tantissime volte per il dubbio di non essersi lavati bene. Altre tentate soluzioni presenti nel disturbo ossessivo compulsivo, insieme ai rituali sono gli evita menti di certe situazioni e le richieste di rassicurazioni alle persone che circondano.
Le persone con questo disturbo tendono ad evitare tutto ciò che le spaventa a da cui devono difendersi; cercano inoltre, rassicurazioni da parte delle persone che le circondano. Queste due tentate soluzioni, unite alla ripetizione dei rituali alimentano e mantengono il disturbo.

Nello specifico, i rituali, nel disturbo ossessivo compulsivo vengono compiuti con lo scopo di:
Prevenire che accada qualcosa di cui la persona ha paura(es. ordinare la casa in modo che nulla sfugga al proprio controllo; analizzare tutte le variabili e le possibilità di errore prima di svolgere un compito; ricontrollare più volte di aver chiuso fornelli e gas). In questo caso prima di fare qualcosa la persona deve compiere azioni un certo numero di volte o in una certa sequenza o recitare formule altrimenti non potrà fare quella cosa.

Riparare a qualcosa che è accaduto. In questo caso i rituali sono orientati al passato. Quindi la persona, dopo che ha fatto qualcosa deve riparare. Ad es deve lavarsi le mani tante volte dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco evitando così di contaminare ciò che è pulito; deve pregare per espiare una colpa e farsi perdonare)

Propiziare che qualcosa vada bene. In questi casi i rituali vengono compiuti in modo propiziatorio ad es posso dire una certa preghiera la mattina per propiziare che la giornata vada bene; eseguo un certo rituale o metto un certo vestito per propiziare che un esame vada bene….)

La logica del disturbo ossessivo compulsivo è che ciò è corretto e sano diviene, attraverso una ripetizione esasperata, irrazionale. Caratteristica principale delle persone che presentano questo disturbo è che si rendono perfettamente conto dell’assurdità delle azioni che sono costrette a compiere ma nonostante questo non riescono ad evitare di metterle in atto fino a diventare ostaggio di questi stessi rituali che non possono più smettere di ripetere.

Esistono anche, come detto sopra, compulsioni basate sul piacere: in questo caso la persona è spinta a mettere in atto un comportamento perché fa provare sensazioni piacevoli. Queste possono anche essere chiamate manie. Ad esempio strapparsi i capelli può diventare una piacevole mania che certe persone compiono ripetutamente, senza riuscire a smettere soprattutto quando si rilassano ad esempio davanti alla televisione, prima di dormire.

Terapia della coppia e dei disturbi sessuali

Alla base di tutti i principali disturbi sessuali (di cui di seguito elenco i criteri diagnostici come sono descritti nel DSM V) troviamo due tentate soluzioni disfunzionali che alimentano il problema:
1) Cercare volontariamente sensazioni e reazioni che possono venire, in realtà, solo spontaneamente e che pertanto, più vengono cercate volontariamente più vengono inibite. In questo caso l’individuo vive in prima persona il paradosso del “sii spontaneo” ovvero si sforza di provare qualcosa che può avvenire solo spontaneamente e così facendo lo inibisce. L’interferenza della volontà in ciò che dovrebbe essere spontaneo e alla base di molti disturbi sessuali
2) Evitare certe sensazioni e reazioni per paura che l’esperienza in sé sia troppo perturbante in senso negativo. In alcuni casi la persona cercherà in tutti i modi di evitare l’esperienza della sessualità collocandosi così nel paradosso ben descritto da questo aforisma di Oscar Wilde “se te lo concedi potrai rinunciarvi se non te concedi sarà irrinunciabile”. In questo caso se voglio inibire un comportamento volontario devo in realtà pensarci e se devo pensarcigià questo può provocare la reazione fisiologica che non desidero provare, soprattutto nelle reazioni sessuali.

DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE:

Il Disturbo maschile di erezione consiste nella persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata fino al completamento dell’attività sessuale. Questo causa notevole disagio nelle relazioni interpersonali. Non deriva esclusivamente dall’uso di una sostanza o da un sottostante problema organico

Il Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile consiste nell’incapacità persistente o ricorrente di raggiungere o mantenere, fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta di eccitazione sessuale con lubrificazione e tumescenza dei genitali. Questo provoca notevole disagio nelle relazioni interpersonali. Sono escluse altre condizioni dovute all’uso di sostanze o a malattie

DISTURBI DELL’ORGASMO:

Il disturbo di Eiaculazione precoce consiste nella persistente o ricorrente eiaculazione che segue una minima stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione e che avviene prima che il soggetto lo desideri. Il clinico deve tenere conto dei fattori che influenzano la durata della fase di eccitazione come l’età, la novità del partner sessuale o della situazione e la frequenza recente dell’attività sessuale. Questo disturbo non è dovuto esclusivamente agli effetti diretti di una sostanza (es. astinenza da oppiacei)

Il Disturbo dell’orgasmo femminile riguarda un persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. Secondo il DSM IV TR le donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità della stimolazione che induce l’orgasmo.
La diagnosi di Disturbo dell’Orgasmo femminile dovrebbe basarsi sulla valutazione del clinico che la capacità di orgasmo della donna sia minore di quanto ci aspetterebbe per età, esperienza sessuale e adeguatezza della stimolazione sessuale raggiunta. Questo problema causa un notevole disagio interpersonale

Il disturbo dell’orgasmo maschile riguarda un persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una normale fase di eccitazione sessuale nell’ambito di un’attività sessuale che il clinico, tenendo conto dell’età del soggetto, giudica adeguata per localizzazione, intensità e durata. Questo problema è fonte di notevole disagio interpersonale

DISTURBI DA DOLORE SESSUALE:

La Dispareunia riguarda un ricorrente o persistente dolore genitale associato al rapporto sessuale in un maschio o in una femmina. L’anomalia causa notevole disagio interpersonale. La condizione non è causata esclusivamente da vaginismo o da mancanza di lubrificazione, non è meglio attribuibile ad un altro disturbo e non è dovuta a malattie organiche o all’uso di sostanze.

Il Vaginismo riguarda un ricorrente o persistente spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina che interferisce con il rapporto sessuale. L’anomalia causa notevole disagio e difficoltà interpersonali

DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE:

Il disturbo da avversione sessuale è caratterizzato dalla persistente o ricorrente estrema avversione ed evitamento di tutti (o quasi tutti) i contatti sessuali genitali con un partner sessuale. Tale condizione provoca notevole disagio a livello soggettivo o difficoltà nei rapporti interpersonali

Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo riguarda fantasie sessuali e desiderio di attività sessuale persistentemente o ricorrentemente carenti (o assenti). Il giudizio di carenza viene fatto dal clinico tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale come l’età e il contesto di vita del soggetto. L’anomalia crea notevole disagio e difficoltà interpersonali.

Ci occupiamo con successo di Bulimia, Binge eating, Anoressia, Vomiting

Qui di seguito presento le quattro tipologie di disturbo alimentare. Si manifestano e si mantengono con modalità tutto diverse l’uno dall’altro. Per ciascuno di essi presso il Centro di Terapia Strategica sono stati definiti specifici protocolli di trattamento.

ANORESSIA

BULIMIA

VOMITING: nella ricerca che è stata portata avanti presso il Centro di Terapia Strategica sui disturbi alimentari a partire dal 1993, i ricercatori si sono trovati di fronte ad un problema singolare. Da un punto di vista operativo hanno riscontrato che non esistono solo i due principali disturbi alimentari Anoressia nervosa e Bulimia nervosa ma esiste un terzo disturbo alimentare. Questo è stato chiamato sindrome da vomiting o Vomiting. Questo disturbo è caratterizzato dal mangiare e vomitare più volte al giorno.Si forma generalmente su una base anoressica o su una base bulimica. Questo vuol dire che ci sono ragazze (e sempre più spesso ragazzi) che o volendo perdere peso o volendo continuare a mangiare ma senza prendere peso, scoprono casualmente che possono continuare a godere del rapporto con il cibo senza ingrassare, mangiando e poi vomitando. Quindi all’inizio vomitare rappresenta una buona tentata soluzione per queste persone perché permette loro di continuare a mangiare senza ingrassare anzi addirittura perdendo peso. Però poi succede che a furia di ripetere questo rituale di abbuffate e vomitate il rituale stesso alla fine si trasforma in un rituale piacevole dove il piacere non è più solo nel mangiare ma nel mangiare e poi vomitare. Le persone scoprono, a furia di farlo che mangiare e vomitare è molto piacevole e alla fine non riescono più a smettere di farlo

BINGE EATING

Diagnosi e interventi per la soluzione del probema

Il disturbo depressivo, secondo un’attica strategica, presenta varie facce ma fondamentalmente la tentata soluzione disfunzionale tipica e comune a tutte le forma di depressione è una: la rinuncia.
La persona depressa rinuncia, per impotenza, a risolvere la propria situazione e in questo modo si pone nel ruolo di vittima, può sentirsi vittima di se stessa, degli altri, del mondo, del destino.
Rinunciare ed essere vittima comporta anche delegare la soluzione dei propri problemi ad altri o pretendere che altri facciano al proprio posto. L’umore depresso non costituisce di per sé depressione. In alcuni casi questo umore depresso può essere molto sfumato e dipende spesso dall’entità della rinuncia. La persona può rinunciare in modo parziale e quindi soltanto in alcuni ambiti della vita oppure può rinunciare in modo generalizzato, in ogni ambito della propria esistenza. In questo caso porta la persona è in una sorta di annichilimento totale.
La depressione può essere sia un disturbo a se’ stante quanto una reazione che si è innescata su altri problemi come ad esempio un disturbo ossessivo, compulsivo o fobico. Rinunciare, porsi nel ruolo di vittima, delegare o pretendere sono gli atteggiamenti che meglio caratterizzano la persona depressa. Inoltre, nei casi in cui la persona viva in un determinato sistema (famiglia, coppia) sono di solito presenti anche tentate soluzioni da parte degli altri che cercano di aiutarla ad esempio confortandola, ascoltandola, stimolandola, premendo affinchè si attivi a fare tutto quello che sembra non riuscire a fare più spontaneamente. Il risultato di solito però è che la persona si sentirà ancora più incapace. La rinuncia può strutturarsi con il tempo oppure essere la conseguenza di un eventi improvviso e imprevisto che rappresenta uno spartiacque tra un prima e un dopo.
E’ da quell’evento in poi che si instaura la tentata soluzione della rinuncia.

La Terapia Breve Strategica, utilizzando la stessa logica di funzionamento del problema, ha come obiettivo quello di rompere il circolo vizioso che incatena la persona al disturbo, per poi farla divenire consapevole dei meccanismi disfunzionali di mantenimento del problema, fino alla sua totale risoluzione.
L’intervento può comprendere anche la famiglia in relazione alle necessità di volta in volta valutate, a seconda del grado di coinvolgimento della stessa nel problema.

Problemi relazionali nei diversi contesti

Si tratta di una serie di difficoltà che possono emergere nelle relazioni con se stesso, con gli altri e con il mondo che si irrigidiscono divenendo dei veri e propri disturbi delle relazioni.

Scolastici

Di coppia

Lavorativi e organizzativi

Per la famiglia

Soluzioni attraverso la Terapia Breve durante l'età infantile

Le più frequenti difficoltà individuabili nelle fasi di età infantile e adolescenziale attraverso la costante ricerca –intervento sono:

  • Disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività
  • Disturbo oppositivo - provocatorio
  • Mutismo selettivo
  • Fobia scolare
Le compulsioni legate all'uso di internet hanno come base il piacere

Dagli studi effettuati presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo è emerso che questi disturbi sono, in genere, basati sulla ricerca di sensazioni piacevoli più che sul bisogno di sedare sensazioni di astinenza; appare pertanto evidente che dal punto di vista strategico questi disturbi non vengono considerati delle dipendenze patologiche.

I disturbi legati all’abuso di internet sono i seguenti:

Shopping compulsivo on line

Gioco d’azzardo

Trading on line

Chat Mania

Cybersesso dipendenti

Information overloading

CONSULENZE



Lo studio fornisce servizi di consulenza in ambito psicologico, educativo ed organizzativo (organizzazioni che operano nel sociale e nell'emergenza sanitaria)


Ho collaborato come psicologa consulente con il Pronto Soccorso di Nottola (P.S. Ospedali Riuniti di Nottola).
In questo ambito intervengo nei casi di violenza e maltrattamento su donne facendo un primo colloquio di accoglienza e rinviando poi la donna stessa alla rete interistituzionale di contrasto alla violenza sulle donne presente sul territorio della Valdichiana Senese.

Dal 2008 ho collaborato con un Associazione che si occupa di accogliere e assistere nel percorso di uscita dalla violenza donne che hanno subito maltrattamenti in ambito familiare.

In collaborazione con le Scuole Calcio di Società Sportive: Unione Sportiva Poliziana; A.C. Foiano; ASD Valdorcia, mi sono occupata di organizzare incontri di sensibilizzazione e informazione destinati a tecnici e genitori sull’importanza dello sport nello sviluppo psicologico del bambino.

ATTIVITÀ DI FORMAZIONE



Lo studio organizza specifici moduli formativi che si adattino a diverse figure professionali. Organizza inoltre incontri di informazione per genitori riguardanti la gestione della relazione con i figli e sull'importanza dello sport nell'età evolutiva


Organizzo moduli formativi in collaborazione con aziende presenti sul territorio sulle tematiche dello stress lavoro correlato e della comunicazione negli ambienti di lavoro (Studio Pitagora).

Organizzo incontri di formazione in collaborazione con Associazioni presenti sul territorio (AUSER e MISERICORDIE della provincia di Siena).

Ho collaborato con alcuni Comuni della Zona (Montepulciano, Chiusi, Montalcino) per l’erogazione di moduli formativi sulle tematiche della comunicazione e del problemsolving destinati agli agenti di polizia municipale.

Ho collaboratoo come psicologo consulente con l’Associazione ADIVASE (Associazione Diabetici Valdichiana Senese) dove mi sono occupata di organizzare incontri destinati alle persone con diabete.